giovedì 5 gennaio 2017

LIBER NOVUS ( IL LIBRO ROSSO DI JUNG ) - LA MORTE 1



(...) La notte seguente mi spinsi verso un paese nordico e mi
       ritrovai sotto un cielo bigio, in un'aria brumosa, umida e 
       fredda. Mi dirigo verso quei bassopiani dove i fiumi dal pigro
       corso si avvicinano al mare formando ampi e lucenti specchi
       d'acqua, dove ogni impeto della corsa si smorza sempre più e
       tutta l'energia e la tensione si sposano alla sconfinata distesa
       del mare. Gli alberi si fanno radi, ampi prati paludosi si
       affiancano all'acqua cheta e torbida; sconfinato e deserto è
       l'orizzonte, coperto di nuvole grigie. Lentamente, tenendo il
       fiato sospeso, e in trepida e ansiosa attesa di ciò che
       spumeggiando turbolento si gettava nell'infinito, seguo mia
       sorella acqua. Sommesso e quasi impercettibile è il suo fluire,
       e tuttavia ci avviciniamo senza sosta al beato e supremo
       abbraccio per entrare nel grembo delle origini, nell'espansione
       sconfinata e nell'incommensurabile profondità. Là si levano
       basse colline giallognole ai cui piedi si stende un grande lago
       morto. Costeggiandole, proseguiamo a rilento, finchè le
       colline si aprono, mostrando nelle luci del tramonto un
       orizzonte indicibilmente remoto, dove cielo e mare si fondono
       nell'infinito.
       Lassù, sull'ultima duna, sta ritta una figura avvolta in un nero
       mantello drappeggiato : immobile, scruta in lontananza.
       Mi accosto a lei: è magra, pallida, e nei suoi lineamenti si
       legge un'estrema serietà. Le parlo e le dico : " Fammi stare
       un momento con te, o tenebrosa. Ti conoscevo da lontano.
       Soltanto una come te se ne può stare solitaria - come fai tu -
       nell'angolo più remoto della terra."
       Rispose :" Straniero, rimani pure qui da me, se non geli. Vedi
       bene che sono fredda e che nel mio petto non ha mai pulsato
       un cuore".
     " Lo so, tu sei di ghiaccio e sei la fine. Sei la fredda quiete della
       pietra, la più alta neve sui monti e il gelo più intenso degli
       spazi siderali. E' questo che devo provare, e perciò devo starti
       vicino .  (...)


           C. G. Jung  da   Liber Novus  ( Libro Rosso )

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