mercoledì 4 gennaio 2017

INVITO ALLA VITA



Arrabbiati: ti amo arrabbiato e ribelle,
rivoluzione cocente, esplosione.
Ho odiato il fuoco che dorme in te : sii brace,
diventa una vena appassionata che grida e s'infuria.
Arrabbiati : il tuo spirito non vuole morire;
non essere silenzio innanzi al quale scateno la mia tempesta.
La cenere degli altri mi è sufficiente : tu invece sii brace;
diventa fuoco ispirato dalle mie poesie.
Arrabbiati : abbandona la dolcezza, non amo ciò che è dolce
e il fuoco è il mio patto, non l'inerzia o la tregua con il tempo:
non riesco più ad accettare la sua serietà e i suoi toni gravi
e tranquilli.
Ribellati al silenzio umiliante,
non amo la dolcezza:
ti amo pulsante e vivo come un bambino,
come una tempesta, come il destino
assetato di gloria suprema. Nessun profumo
può alterare le tue visioni, nessuna rosa...
La pazienza? E' la virtù dei morti.
Nel gelo dei cimiteri, sotto l'egida dei versi
si sono addormentati, mentre noi abbiamo dato calore alla vita,
un calore  esaltato, passione degli occhi e delle gote.
Non ti amo oratore, ma poeta
il cui inno esprime ansia :
tu canti, sebbene alterato, anche se la tua gola sanguina
e la tua vena brucia.
Ti amo boato dell' uragano nel vasto orizzonte,
bocca tentata dalla fiamma, disprezzando la grandine
dove giacciono desiderio e nostalgia.
Odio le persone immobili:
aggrotta le sopracciglia, mi annoio quando ridi.
Le colline sono fredde e calde
e la primavera non è eterna;
il genio - mio caro amico - è cupo
e i ridenti sono escrescenze della vita.
Io amo in te la sete eruttiva del vulcano,
l'aspirazione della notte profonda a incontrare il giorno,
il desiderio della sorgente generosa di stringere le otri;
ti voglio fiume di fuoco la cui onda non conosce fondo.
Arrabbiati contro la morte maledetta:
non sopporto più i morti.


     Nazik  al - Mala ' Ika    da  Non ho peccato abbastanza ( Antologia di poetesse arabe contemporanee)






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