giovedì 29 dicembre 2016

REQUIEM PER UN'AMICA 5



Ci sei ancora ? In che angolo sei?
Hai saputo così tanto di tutto ciò
e così tanto hai potuto, allorché te ne andasti
aperta a tutto come un giorno che spunta.
Le donne soffrono: amare significa essere soli,
e gli artisti intuiscono talvolta nel lavoro
che devono trasformare quando amano.
Cominciasti entrambi; entrambi sono in ciò
che una gloria ora ti toglie sfigurandolo.
Ah, com' eri lungi da ogni gloria! Eri
inappariscente : avevi sommessamente raccolto in te
la tua bellezza, come si tira dentro
una bandiera al grigio mattino di un giorno feriale,
e volevi null'altro che un lungo  lavoro -
che non è compiuto, tuttora non compiuto.
Se ci sei ancora, se in questo buio
c'è  ancora un posto dove il tuo spirito
delicato vibri alle piatte ombre sonore,
che una voce, solitaria nella notte,
suscita nella corrente di un'altra stanza -
allora ascoltami : aiutami. Vedi, noi scivoliamo così,
senza sapere quando, dal nostro progresso giù
in qualcosa che non supponiamo; lì dentro
c' impigliamo come in sogno
e lì dentro moriamo senza destarci.
Nessuno è più avanti. A chiunque ha sollevato
il proprio sangue in un'opera che diviene lunga,
può capitare di non tenerlo alto
e ch'esso segua il peso suo senza valore.
Da qualche parte infatti c'è un'antica ostilità
tra la vita e il gran lavoro.
A che la riconosca e dica: aiutami.
Non tornare. Se lo sopporti, sii
morta tra i morti. I morti hanno molto da fare.
Ma aiutami lo stesso senza dover distrarti,
come mi aiuta a volte quello che m'è più lontano : in me.


        Rainer Maria  Rilke   Parigi, 31 Ottobre 1908



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