mercoledì 30 novembre 2016

CONVERSAZIONE FRA LE ROVINE




                 Claude Gellée ( Marina con Ezechiele che piange sulle rovine di Tiro )




Vieni a gran passi per il portico della mia casa elegante
con le tue furie selvagge, disturbando ghirlande di frutti
e i favolosi liuti e i pavoni, lacerando la rete
di ogni decoro che imbriglia l'uragano.
Ora è crollato il ricco ordine di mura; gracchiano i corvi
sulle rovine spaventose ; alla luce tetra
del tuo occhio aggrondato, la magia fugge
come strega atterrita dal castello al nascere dei giorni veri.

Colonne infrante incorniciano panorami di rupi;
mentre tu in giacca e cravatta sei ritto in posa eroica, io siedo
composta in peplo e chignon alla greca,
inchiodata al tuo nero sguardo, la commedia fatta tragedia:
in un tale sfacelo di ogni nostro bene
quale cerimonia di parole può rappezzare la devastazione?



    Sylvia Plath   da    Tutte le poesie



                

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