lunedì 17 ottobre 2016

SOTTO UNA PICCOLA STELLA




Chiedo scusa al caso se lo chiamo necessità.
Chiedo scusa alla necessità se tuttavia mi sbaglio.
Non si arrabbi la felicità se la prendo per mia.
Mi perdonino i morti se ardono appena nella mia memoria.
Chiedo scusa al tempo per tutto il mondo che mi sfugge ad ogni
                                                                                      istante.

Chiedo scusa al vecchio amore se  do la precedenza al nuovo.
Perdonatemi, guerre lontane, se porto fiori a casa.
Perdonatemi, ferite aperte, se mi pungo un dito.
Chiedo scusa a chi grida dagli abissi per il disco col minuetto.
Chiedo scusa alla gente delle stazioni se dormo alle cinque del
                                                                                    mattino.

Perdonami, speranza braccata, se a volte rido.
Perdonatemi, deserti,  se non corro con un cucchiaio d'acqua.
E tu, falcone, da anni lo stesso nella stessa gabbia,
immobile, con lo sguardo fisso sempre nello stesso punto,
assolvimi, anche se tu fossi un uccello impagliato.
Chiedo scusa all'albero abbattuto per le quattro gambe del
                                                                                  tavolo.

Chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte.
Verità, non prestarmi troppa attenzione.
Serenità, sii magnanima con me.
Sopporta, mistero dell'esistenza, se tiro via fili dal tuo strascico.

Non accusarmi, anima, se ti possiedo di raro.
Chiedo scusa al tutto se non posso essere ovunque.
Chiedo scusa a tutti se non posso essere ognuno e ognuna.
So che fin che vivo niente mi giustifica
poiché io stessa mi sono di ostacolo.
Non avermene, lingua, se prendo in prestito
parole patetiche, e poi fatico per farle sembrare leggere.



                     Wislawa   Szymborska  da   Elogio  dei  sogni



 

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